“Dalla videocitofonia alla domotica, perché innovazione è anche fornire soluzioni diverse perfettamente integrate tra loro”
Dalla cessione della storica Elvox di Flavio Miozzo è nato XMWorld, un gruppo di aziende che presidiano settori di mercato adiacenti ed altamente innovativi: dalla videocitofonia alla domotica, passando per i cancelli automatici e lo sviluppo di siti internet etc. Ne parliamo con Giacomo Miozzo di InfinitePlay.
Alcuni anni fa Flavio Miozzo decise di vendere la Elvox, storica società di famiglia, per puntare sui giovani e sulle nuove tecnologie. Ne parliamo con Giacomo Miozzo, classe 1993, marketing e product manager di InfinitePlay, società che offre soluzioni di videocitofonia IP per ogni settore in Italia e nel mondo.
Giacomo, dalla cessione di Elvox è nato XMWorld, un gruppo di aziende che presidiano settori di mercato adiacenti ed altamente innovativi: dalla videocitofonia alla domotica, passando per i cancelli automatici e lo sviluppo di siti internet etc. Cosa lega queste realtà così diverse ? Qual è il valore aggiunto di una filiera di questo tipo?
Prima di rispondere ci tengo a precisare che il ruolo di marketing manager mi è stato dato a mio grande “disonore”: c’è poco di un vero marketing manager in me, mi vedo piuttosto nel ruolo di factotum in InfinitePlay!
Per quanto riguarda la nascita di XMWorld, per la famiglia Miozzo era semplicemente inimmaginabile non continuare a fare impresa, anche dopo la cessione di Elvox.
Per noi si tratta di una sorta di vocazione: la nostra storia inizia oltre 50 anni fa con mio nonno Orlando – il primo imprenditore in famiglia – seguito da mio padre ed ora da mio fratello Riccardo e me.
Il patrimonio di conoscenze e know how maturato in tre generazioni era enorme: ci tenevamo a non dissiparlo ma anzi trasmetterlo e valorizzarlo, identificando nuovi settori in cui trasformarlo in tecnologia e prodotto.
La grande intuizione di mio padre Flavio è stata quella di creare un gruppo di aziende sinergiche con un unico obiettivo: offrire al cliente un pacchetto di prodotti perfettamente integrati.
Per farti un esempio, il videocitofono IP che noi installiamo è di fatto un tablet Android che funge non solo da citofono ma anche da centrale di gestione della domotica di una casa, controllo delle telecamere di sorveglianza, ottimizzazione delle performance energetiche etc.
A voler cercare un filo conduttore, il “made in Italy” distingue tutte le aziende del gruppo. La meccanica, le componenti, la programmazione, è tutto prodotto in house in Veneto, nei vari stabilimenti di Vicenza, Padova, Treviso. Perché questa scelta? Il “made in Italy” viene apprezzato allo stesso modo dentro e fuori dai confini nazionali?
Il “made in Italy” è un valore di famiglia, parte della nostra storia. Alla base di questa scelta c’è il desiderio di avere il più completo controllo di ogni nostro prodotto: vogliamo conoscere i nostri fornitori personalmente, scegliere assieme a loro i materiali ed i processi produttivi più idonei, condividere con loro la stessa cultura della qualità.
Tutto cio è una garanzia per i nostri clienti. Cerchiamo di offrire il miglior servizio di pre e post vendita al professionista e la miglior esperienza di utilizzo prodotto all’utente finale.
Penso che il Made in Italy, come ci è stato donato dalla nostra cultura, all’estero sia chiaramente un valore aggiunto per i nostri prodotti, un biglietto da visita, simbolo di originalità, design e qualità.
Oggi le varie aziende del gruppo sono a tutti gli effetti delle startup, in fase di avvio e posizionamento su un mercato molto competitivo ed in transizione dall’analogico al digitale. Cosa ha motivato la vostra scelta di aderire ad Unismart, la comunità di innovazione tecnologica dell’Università di Padova?
Fin da piccolo ho creduto molto nella condivisione: dalle cose materiali ai pensieri, dalle idee alle esperienze. Sono certo che la collaborazione con Unismart non potrà che essere produttiva e portare ad una crescita costruttiva nella creazione e sviluppo di idee, innovazione e quindi anche di impresa e lavoro.
Mi sento oltretutto di condividere l’obiettivo di Unismart: credere e valorizzare le capacità, qualità e potenzialità del nostro distretto produttivo e dell’Università di Padova.
Nel fondare XMWorld, la scelta di tuo padre è stata anche di investire sui giovani e coinvolgere tuo fratello Riccardo e te nel management. Come stai vivendo questa posizione di responsabilità vista anche la tua giovane età? Quali sono le sfide principali che devi affrontare ogni giorno?
Dopo la cessione di Elvox, in famiglia – soprattutto da parte di nonna Rosetta e di mio padre – c’è stata questa forte volontà di rimettersi in gioco per generare un impatto positivo sul territorio e sulla nostra città, in termini di occupazione, impresa ed innovazione.
Per quanto riguarda il carico di responsabilità, io ho un mio personale motto: “Fai di un nemico un amico”.
Affronto la responsabilità cercando di viverla come uno stimolo al miglioramento continuo, che ogni giorno mi sprona a cercare nuove idee per il futuro dell’azienda. Non nego che lo stress sia all’ordine del giorno ma ho imparato a gestirlo ed a non farmi sopraffare.
La sfida che sento di più nel mio ruolo è la gestione dei rapporti interpersonali. Come azienda, ci piace avere collaboratori attivi, intraprendenti e con caratteri forti. Un leader deve saper cogliere i bisogni, le necessità ed i desideri dei suoi collaboratori; l’empatia è fondamentale, occorre mettersi nei panni degli altri e guardare alle situazioni dal punto di vista di tutte le parti coinvolte.
Qualche consiglio per i giovani professionisti che ci leggono?
Ricordatevi sempre che “noi siamo il limite di noi stessi e non c’è nessun altro che meglio di noi sappia convincerci a NON fare qualcosa.” Credete in voi stessi, nelle vostre capacità e cercate di essere sempre migliori: le soluzioni, le risposte e di conseguenza le idee verranno da sole.
Ci sono però due cose da tenere sempre a mente: credere fortissimamente in ciò che si fa e liberare la mente da preconcetti e pregiudizi. Credo fortemente in tutto ciò, ed amo essere ottimista.
Grazie Giacomo ed auguriamo buona fortuna a tutte le aziende del gruppo.
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