Startup padovana rivoluziona il sistema delle raccolte punti fedeltà
Un gruppo di giovani padovani ha portato la digitalizzazione in uno dei settori più tradizionali: la raccolta dei bollini fedeltà. Ad Unismart raccontano la nascita del loro progetto e le difficoltà incontrate per arrivare fino a qui.
Un gruppo di giovani neolaureati ha ripensato in chiave digitale l’esperienza di utilizzo delle tessere fedeltà, rendendole divertenti da usare e facilitando la raccolta dati. Ne parliamo con Stefano Tassinari, Business Developer e Co-founder di Unipiazza
Stefano, cos’è esattamente Unipiazza?
L’idea alla base di Unipiazza è quella di rendere divertente ed interattiva la tradizionale tessera fedeltà.
Lato cliente, rimpiazziamo le varie raccolte bollini e tessere fedeltà dei tanti negozi che ognuno di noi visita ogni settimana con un unico badge di piccole dimensioni, di quelli che si possono agganciare al mazzo di chiavi o alla cover del cellulare. Gli studenti dell’Università di Padova possono anche utilizzare la loro student card, che già usano per accedere alle mense ed agli altri spazi universitari.
Tutta le gestione viene fatta in digitale, grazie alla app che abbiamo sviluppato per i cellulari: puoi controllare quanti punti hai, richiedere un premio, attivare una promozione, vedere quale nuovo locale i tuoi amici hanno provato la sera prima etc.
Ai locali che decidono di lavorare con noi viene invece fornito un tablet in comodato d’uso gratuito, che installano nei pressi del registratore di cassa e va rivolto verso il pubblico: i clienti lo usano in completa autonomia per registrare la card, caricare i punti dell’ultimo acquisto, etc. L’esercente ottiene anche tutte le statistiche sui clienti che visitano il negozio: chi sono, quanto spesso vengono, cosa preferiscono etc., dati utilissimi normalmente non disponibili.
Nel solo Veneto abbiamo già una community di oltre 40.000 utenti già iscritti e 130 locali affiliati, ma siamo solo all’inizio!
Sembra un’iniziativa davvero innovativa, in un settore molto tradizionale come la raccolta punti, spesso associata a grandi supermercati e mamme che fanno la spesa. Come ci siete arrivati? Qual è la genesi di questa idea?
Siamo un team molto unito ed eterogeneo. Ho conosciuto Edoardo Parisi, il nostro CEO, tra i banchi del Liceo Nievo di Padova; anche suo fratello Umberto, il nostro CFO e finanziatore del progetto, e Lorenzo Braghetto, il principale developer, hanno frequentato la stessa scuola.
Abbiamo poi tutti frequentato l’università, io ho optato per una triennale in comunicazione e poi un MBA al CUOA di Altavilla Vicentina; Umberto ha fatto Economia e Management alla Ca’ Foscari di Venezia; Edoardo e Lorenzo hanno invece scelto informatica a Padova.
Appena finiti gli studi ci siamo ritrovati con lo stesso desiderio: essere artefici del nostro futuro e mettere in piedi un’impresa tutta nostra. Si è poi unito anche Tommaso Sorrentino, amico di vecchia data, che ha creduto sin dall’inizio nel progetto ed ha sviluppato la rete commerciale dedicandosi al 100% a Unipiazza con determinazione e costanza.
Qual è stata la principale difficoltà che avete incontrato nel passaggio dall’idea innovativa al prodotto da commercializzare?
Devi pensare che siamo nati come un portale dedicato agli studenti che cercavano stanze in affitto a Padova… come vedi ne abbiamo fatta di strada. Mentre cercavamo di implementare la nostra idea, un ibrido tra Subito.it e AirBnB, abbiamo avuto modo di conoscere meglio il mercato, e quello che realmente chiedeva.
Nel 2014 abbiamo lanciato Unipiazza Beta, un sistema di acquisizione clienti tramite promozioni ad hoc ed una forte connotazione social. Un portale dedicato ai gestori di locali connessi alla realtà univerisitaria per avere visibilità ma soprattutto delle metriche di conversione oggettive della promozione. Risultato: un fallimento.
Dalle ceneri di questa prima esperienza abbiamo imparato molto. Una per una, abbiamo analizzato tutte le cause del nostro insuccesso, e abbiamo trovato la relativa soluzione! Il progetto è cambiato moltissimo: abbiamo rivoluzionato il business model, adattato la piattaforma, aggiunto l’idea del tablet etc. Il prodotto che oggi vendiamo è qualcosa di radicalmente diverso dall’idea originaria.
Io credo si tratti solo di sperimentare, sbagliare ed imparare: la cosiddetta “intuizione geniale” non esiste, bisogna mettersi in gioco e correggere il tiro as you go.
Anche ora che stiamo andando bene, ci scontriamo ogni giorno con innumerevoli problemi ma poi ci confrontiamo internamente, lavoriamo bene a livello di team, e troviamo la soluzione più adatta. Non c’è difficoltà che possa togliere la passione e il divertimento per ciò che facciamo. Da più di tre anni il sacrificio totale in termini di tempo e risorse economiche ed intellettuali è all’ordine del giorno ma crediamo nel progetto e vediamo un grande potenziale sul mercato.
La vostra start up ha poco più di un anno di vita. Come sta andando? Che risposte state ricevendo dal mercato?
Dopo il primo anno stiamo raccogliendo i primi risultati e le prime soddisfazioni. Ad oggi stiamo crescendo del 30% ogni mese. L’obiettivo è di arrivare alla fine del 2017 con 350 locali affiliati, 100.000 utenti ed un fatturato di almeno 300.000 euro.
Stiamo inoltre finalizzando diverse collaborazioni con grandi marchi internazionali della ristorazione che potrebbero garantirci una crescita esplosiva in oltre 10 paesi.
Allo stesso tempo abbiamo iniziato una partnership strategica con l’azienda leader nel settore dei registratori di cassa che ci permetterebbe di migliorare notevolmente sia l’esperienza di utilizzo dei nostri clienti sia faciliterebbe la distribuzione capillare nel territorio.
Il nostro obiettivo è duplice: da un lato seguire le PMI aiutandole a digitalizzare il proprio marketing e la gestione dei sistemi fedeltà; dall’altro seguire le necessità di customizzazione e realizzare soluzioni Corporate dedicate alla gestione di decine di punti vendita.
Siamo in forte crescita e abbiamo bisogno di una figura commerciale possibilmente sull’area di Verona. Anzi, se qualcuno che ci legge ha voglia di unirsi al team, può visitare la sezione Jobs del nostro sito.
Ai giovani che vorrebbero trasformare un’idea innovativa in progetto di impresa, cosa raccomandate? Qual è il consiglio nr. 1 che vi sentite di dare?
Abbiamo iniziato questa bellissima avventura a Settembre del 2016 con la volontà di dimostrare a tutti che realizzare i propri sogni è possibile.
Creare qualcosa da zero, innovare, provarci fino in fondo senza timore di fallire perchè sono proprio gli errori che ci fanno diventare grandi. Un piccolo quadretto è stato appeso nel nostro ufficio: EXPERIMENT, FAIL, LEARN, REPEAT.
E’ un processo apparentemente semplice che, alimentato da obiettivi chiari e soprattutto perseveranza, può portare ovunque tu desideri.
Grazie Stefano, vi auguriamo buona fortuna e buon lavoro per la vostra avventura.